Quattro anni dopo la sensazionale scoperta del "Bosone di Higgs", il CERN è alla vigilia di un nuovo, eccezionale esperimento.
L'esperimento è insieme un viaggio nel tempo più lontano e nello spazio più piccolo che possiamo immaginare. Così, l'infinitamente piccolo e la vastità dell'universo schiudono le porte di un territorio invisibile, dove gli scienziati sono guidati da qualcosa che li accomuna agli artisti. Tra scienziati che hanno perso l'immagine della Natura, e artisti che hanno smarrito la tradizionale idea di bellezza, attraverso macchinari che assomigliano a opere d'arte e istallazioni artistiche che assomigliano ad esperimenti, emerge un ritratto di attività scientifiche e artistiche come indagine, come immaginazione, come autentico esercizio di libertà. Mentre il nuovo esperimento del CERN procede nella sua esplorazione della misteriosa energia che anima l'universo, scienziati e artisti ci guidano verso quella linea d'ombra in cui scienza e arte, in modi diversi, inseguono verità e bellezza. Tra queste donne e questi uomini alcuni credono in dio, altri credono solo negli esperimenti e nel dubbio. Ma nella loro ricerca della verità, tutti loro sono in ascolto di un elusivo sesto, o settimo, senso... il senso della bellezza.
Scrive il regista Valerio Jalongo: “Da dove veniamo? Che cosa siamo? Dove andiamo? è il titolo uno dei quadri più belli di Paul Gauguin, e queste grandi domande di solito le associamo alla filosofia, alla religione, all’arte… non certo alle scienze esatte. È invece questa la matrice profondamente umana che rintracciamo nella Fisica e in particolare nelle ricerche del CERN. Nonostante la complessità in cui ognuno di noi vive immerso, la frammentazione ed estrema specializzazione delle competenze e dei mestieri, resta il bisogno di superare la paura che tutto questo ci infonde, e ancora di più, l’aspirazione a comprendere di cosa siamo parte”.
Quando
giovedì 30 novembre ore 17.30
venerdì 1° dicembre ore 19.45
domenica 3 dicembre ore 19.30
Ingresso
Intero € 6,00
Ridotto € 4,50