(Usa, 2018; 94'; vers.orig.sott) di Alexandria Bombach; con Nadia Murad, Murad Ismael, Amal Clooney, Ki-moon Ban
Nadia Murad, Premio Nobel 2018 per la Pace, è una sopravvissuta: aveva appena 20 anni la notte del 3 agosto 2014, quando l'Isis attaccò Sinjar, la sua città natale, e sterminò la sua famiglia insieme a gran parte della popolazione di fede Yazidi. Lei fu catturata, subì ogni genere di violenza e solo per una coincidenza riuscì a mettersi in salvo. Ora Nadia è diventata il volto di un popolo dimenticato e, giorno dopo giorno, combatte una battaglia difficile e dolorosa, quella per la memoria. Dai campi di profughi in Grecia ai raduni di sopravvissuti a Berlino, dal Parlamento canadese alla sede della Nazioni Unite, questa ragazza giovanissima continua a raccontare la sua storia e trova il coraggio di ripercorrere ancora una volta quei momenti terribili, riaprendo ferite recenti. Perché quanto è accaduto e sta tuttora accadendo non passi sotto silenzio. Perché la sua voce diventi il grido di speranza di un intero popolo.
"Nadia ci viene mostrata nel percorso che la porterà a parlare dinanzi all'Assemblea Generale dell'Onu accompagnata da Amal Clooney. Ed è nello scorrere dei giorni e degli incontri che emerge il ritratto 'vero' di una vittima di atrocità indicibili che non 'fa' (come invece sarebbe assolutamente legittimata a fare) la vittima ma lotta affinché il suo popolo venga sottratto alle persecuzioni. Si vede chiaramente come per lei ogni discorso da tenere in pubblico rappresenti una forzatura su se stessa e come, al contempo, questa venga sentita come un ostacolo da superare per una finalità superiore. La si percepisce come veramente a proprio agio solo quando incontra persone appartenenti al suo popolo con le quali si sente svincolata da ogni forma di auto controllo e può anche permettersi di piangere.
La regista sa però anche cogliere, da appartenente allo stesso sesso, gesti di una femminilità che gli orrori subiti dai carnefici dell'ISIS non sono riusciti a conculcare. Nadia che si pettina i capelli, compiendo un gesto quotidiano per tutte le donne, ci dice di sé e delle persone a cui sta dedicando questa fase della sua vita molto di più di un'analisi storico sociale. Il cinema, quello vero, è anche questo: cogliere in un gesto apparentemente banale un senso altro e profondo". (Giancarlo Zappoli, mymovies.it)
Quando
giovedì 6 dicembre ore 18.30 - vers.orig.sott
venerdì 7 dicembre ore 21.15 - vers.orig.sott
sabato 8 dicembre ore 18.30 - vers.orig.sott
domenica 9 dicembre ore 21.15 - vers.orig.sott
mercoledì 12 dicembre ore 16.30 - vers.orig.sott
Viale della Repubblica, 277, 59100 Prato PO, Italia
Quando
giovedì 6 dicembre ore 18.30 - vers.orig.sott