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Looking for Oum Kulthum

FILM



29—30 ottobre 2018

di Shirin Neshat e Shoja Azari, con Neda Rahmanian e Yasmin Raeis (Ger-Aut-Ita, 2017; 90'; vers.orig.sott) 

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informazioni

29 ottobre - ore 21.00 Shirin Neshat incontra la direttrice e il pubblico 

30 ottobre - proiezione del film ore 17.00 e 18.30

 

Giunge anche al Centro Pecci il tour museale di Looking for Oum Kulthum il film di Shirin Neshat, realizzato in collaborazione con Shoja Azari.

Alla proiezione sarà presente anche la regista e artista iraniana Shirin Neshat, Leone d'Argento alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2009. L'artista converserà con la direttrice del Centro Pecci, Cristiana Perrella, e risponderà alle domande del pubblico prima e dopo il film. 

Shirin Neshat, nel suo raffinato lavoro artistico e fotografico, da sempre esplora e sottolinea i conflitti di genere e le difficili condizioni sociali delle donne all'interno del mondo islamico. Il mondo femminile, con i suoi drammi, le sue battaglie e la sua innegabile e drammatica bellezza ritorna al centro della sua ricerca attraverso la figura della leggendaria cantante egiziana Oum Kulthum. 

Il film è co-prodotto da In Between Art Film e Vivo Film.

 



Mitra, un’artista ambiziosa, madre e moglie quarantenne, s’imbarca nel sogno di una vita: fare un film sulla sua eroina, la leggendaria cantante del mondo Arabo Oum Kulthum.
Il suo obiettivo è esplorare le lotte, i sacrifici e il prezzo del successo di Oum Kulthum, un’artista donna che vive in una società conservatrice e dominata da uomini.

Durante le riprese del film, tuttavia, l’improvvisa scomparsa di suo figlio adolescente e la crescente difficoltà di catturare l’essenza di Oum Kulthum come donna, come artista, come mito porteranno Mitra ad una profondissima crisi emotiva ed artistica.
 

 



 

"Biopic non convenzionale intorno alla leggenda della musica del Medio Oriente, Looking for Oum Kulthum rivela all’occidente la cantante egiziana Oum Kulthum, voce forgiata sulla lettura del Corano ma piena di audacia profana.

 

L’immortale”, “la quarta piramide” o più semplicemente “la signora”, tanti i titoli che testimoniano l’ampiezza del suo mito. E come ogni altro mito, anche lei conserva una parte di mistero. In quel mistero, inaccessibile ai comuni mortali, si infila lo sguardo di Shirin Neshat che la sublima sullo schermo con un rispetto quasi mistico. Perché Oum Kulthum è edificio sacro e perfezione artistica. Con lei parlare di culto non è un’esagerazione. Per sondare il fervore degli ammiratori basta percorrere non importa quale strada del Cairo, di Damasco o di Tunisi, dove si rinnova una fede indefettibile attraverso la moltiplicazione dei café che portano il suo nome. O ancora, osservare le immagini d’archivio del funerale della diva all’inizio del film, al quale partecipò una folla immensa, commossa e soggiogata da un canto che eleva. E in Egitto si continua a nascere, crescere e morire accompagnati dalle sue canzoni, reinterpretate da Yasmin Raeis in un ritratto che si allontana dalla rappresentazione tradizionale di una vita straordinaria e mette al centro del suo racconto una donna e il suo alter ego in un gioco costante tra cinema e metacinema, realtà e finzione. 

 

Visioni oniriche, immagini d’archivio, ricostruzione dei momenti più eloquenti della storia d’Egitto (la rivoluzione, le proteste femministe, la fine della monarchia) si combinano e confondono ai tormenti della protagonista e del suo lavoro sul set, in una tela complessa di referenze. Ma qualcosa non funziona. Se l’intenzione era quella di scovare la persona dietro l’icona, la donna dietro la leggenda, specchiandola con tutte le donne arabe che lottano per potersi affermare in una società maschilista, il risultato è un oggetto freddo e resistente alle ragioni del cuore. Il fervore di Mitra è quello di Shirin Neshat ma resta inerte dentro un’operazione manierista, un esercizio cinematografico artificioso e vano, che dimentica l’umanità dei suoi personaggi, del suo personaggio: un’artista onnisciente e onnipresente, fenomeno sacro che non conosce uguali nella storia della canzone popolare". (Marzia Gandolfi, mymovies.it)

 



Quando
lunedì 29 ottobre ore 21.00 proiezione e incontro con la regista  Shirin Neshat

martedì 30 ottobre ore 17.00 e 18.30 (vers.orig.sott.it.) 

 

Ingresso 

Intero € 6
Ridotto € 4,50

 

Per informazioni sulla sala cinema e biglietti




Dove
Cinema - Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, Prato 


Quando
lunedì 29 ottobre ore 21.00 proiezione e incontro con la regista  Shirin Neshat

martedì 30 ottobre ore 17.00 e 18.30 (vers.orig.sott.it.) 

 

Ingresso 

Intero € 6
Ridotto € 4,50

 

Per informazioni sulla sala cinema e biglietti



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