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Sguardi Cangianti

MOSTRE



21 settembre— 6 ottobre 2019

Progetto vincitore di "Prendi Parte! Agire e pensare creativo" ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali

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informazioni

Il museo diventa luogo di formazione e sperimentazione di modelli innovativi per la partecipazione e l’inclusione attraverso la cultura

 

La mostra Sguardi cangianti rappresenta il momento conclusivo e la restituzione pubblica del laboratorio fotografico Caleidoscopio  vincitore del bando Prendi Parte! Agire e pensare creativo ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per promuovere l’inclusione culturale dei giovani nelle aree caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale.

 

Il progetto si è sviluppato tra novembre 2018 e giugno 2019 ed ha coinvolto ragazzi tra 18 e 29 anni che, accompagnati dal fotografo ivoriano Mohamed Keita ed altri esperti del settore, hanno avuto la possibilità di acquisire competenze e capacità nell'ambito della comunicazione e dei new media, spendibili in ambito espressivo e lavorativo. 

 

In mostra saranno presenti diversi nuclei artistici di otto tra i giovani partecipanti, caratterizzati dalla più diversa modalità espressiva, che spazia dal reportage alla fotografia d’autore, dalla street photography alla ritrattistica. I giovani fotografi restituiranno uno sguardo differente e plurale sulla città di Prato, favorendo un ribaltamento del punto di vista sulla città e degli stereotipi con i quali abitualmente viene descritta. Insieme alle immagini degli autori saranno presenti testimonianze video e cartacee del percorso umano e professionale portato avanti nel corso di un anno. 

 

Il percorso ha coinvolto i partecipanti in attività pratiche di laboratorio, attraverso incontri con alcuni dei più grandi artisti e fotografi italiani, tra i quali Letizia Battaglia, Andrea Abati, Paola Di Bello, Paola Agosti, Marialba Russo, Francesco Jodice, Maurizio Montagna e i professionisti dello Studio Marangoni di Firenze, Giuseppe Toscano, Paolo Cagnacci e Michele Borzoni, e dell’Associazione Sedici di Prato con Filippo Bardazzi.

 

In questi mesi i ragazzi hanno potuto entrare in contatto con realtà diverse, accompagnando i mediatori di strada e i formatori delle Cooperative Il Cenacolo e Pane e Rose, e partecipando alla vita del museo, conducendo in prima persona un percorso di visita per il pubblico, diventando così protagonisti attivi del mondo culturale. 

La collaborazione con il Comune di Prato ha permesso inoltre ai ragazzi di sperimentarsi nell'organizzazione e promozione di un evento durante la festa di Officina Giovani, con una prima restituzione documentale e laboratoriale del progetto nel giugno scorso.

Mescolando provenienze e personalità – e per questa ragione esempio di buona pratica secondo il partner valutatore del progetto, ECCOM-Idee per la cultura – questo progetto è riuscito a “infrangere la bolla” in cui ciascuno dei partecipanti era immerso, per usare le parole di una giovanissima fotografa.

 

 

Mohamed Keita

Mohamed Keita caratterizza la sua pratica fotografica attraverso un’incessante esplorazione dell’ambiente urbano, condotta senza meta e con interesse per gli incontri imprevisti. Il suo sguardo è attento a ciò che è ai margini e che per questo spesso passa inosservato: persone e cose non integrate nel flusso veloce e produttivo della vita nella città, fermate in immagini acute, intense, a volte ironiche. Fuggito dal suo Paese a soli 14 anni per sopravvivere alla guerra civile, Keita arriva a Roma che ne ha 17 e per i primi mesi vive in strada. Attraverso l’innato talento per la fotografia –scoperto con una macchinetta usa e getta- ha costruito parte della sua nuova identità. Nel novembre 2018 è stata inaugurata una sua mostra al Centro Pecci dal titolo Par l'errance nella quale ha esposto quattordici scatti recenti (2015-17), tutti realizzati a Roma, e nove appartenenti al suo primo ciclo di lavori, J’habite Termini (2011-13), che ritrae coloro che – come è accaduto allo stesso fotografo – vivono precariamente intorno alla principale stazione ferroviaria della capitale. 

 

 

 

Quando

21.09 —  06.10.2019

 

opening: venerdì 20 settembre ore 18.30

 

>Orari e biglietti 

 

 

 

 

Caleidoscopio. Sguardi cangianti è un progetto realizzato da Associazione Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci e Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana, in collaborazione con Comune di Prato, Cooperativa il Cenacolo,  Cooperativa Pane e Rose, Fondazione Studio Marangoni, Associazione SEDICI e ECCOM, vincitore del bando Prendi Parte! Agire e pensare creativo ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per promuovere l’inclusione culturale dei giovani nelle aree caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale. 

 

 

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Dove
Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, Prato


Quando

21.09 —  06.10.2019

 

venerdì 20 settembre ore 18.30: opening

 

>Orari e biglietti 



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