Due complottisti rapiscono la potente amministratore delegato di una grande azienda, convinti che sia un'aliena intenzionata a distruggere il pianeta Terra.
"Bugonia è l’ennesima emanazione di un cinema inevitabilmente e programmaticamente “attuale”, che si propone come sala operatoria saggistica di contenuti post-umani e post-ideologici, fatto di personaggi automatizzati, il cui dolore è già un’eco lontana, qualcosa che si è perso nel fuori campo e ha lasciato il posto alla persistenza ossessiva dell’auto-annullamento e della comica finale. Che piaccia o meno, Lanthimos ha il merito di azzerare tutto e di portare il cronico didascalismo dei suoi parossistici pamphlet fino al punto di non ritorno di una malinconica ballata destinata allo spegnimento. Eppure più che un vero e proprio game over, Bugonia è un triste stand-by che si affaccia sull’Apocalisse permettendosi il lusso – per Lanthimos, sicuramente! – di una lacrima congelata, che magari prima o poi scenderà per ammorbidire il cinema-marionetta del cineasta. Prima o poi…". (Carlo Valeri)
