OK,明白了!

作者

Emilio Isgrò


艺术家信息

Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, 1937. Vive e lavora a Milano

 

Emilio Isgrò, artista, romanziere, poeta e giornalista, ha fatto della cancellatura la propria poetica a partire della metà degli anni Sessanta con la propria adesione all’ambiente della Poesia Visiva - dal quale prese le distanze pochi anni dopo sviluppando un linguaggio personale e autonomo.
Isgrò ha trasformato un iniziale gesto provocatorio in un coerente linguaggio e ne ha fatto la propria visione del mondo. Cancellare per lui non è un atto metaforico: opera sui testi delle vere e proprie ‘coperture’, che ne trasformano e rinnovano il significato, senza annichilire e distruggere il valore della parola e, a partire dagli anni Ottanta, dell’immagine, che arriva ad assumere un effetto pittorico senza cedere alla pittura. “Alle origine - commenta Isgrò - probabilmente essa non fu che un gesto: uno dei tanti gesti che gli artisti compivano un tempo per segnare di sé il percorso della vita e del mondo”, e continua, “essa mi si è di fatto trasformata tra le mani anno per anno, minuto per minuto, piegandosi meglio di quanto volessi o sperassi al mio desiderio di artista.”

Cancellando giornali, manifesti, libri (testi popolari e testi della cultura altisonante, come l’Enciclopedia Treccani o i codici antichi) e, dagli anni Settanta, le notizie ANSA sui telex o le carte geografiche, Isgrò non compie un gesto di ribellione, pone piuttosto l’accento - come recita uno dei primi libri cancellati del 1965 - su “ciò che ognuno vorrebbe ignorare”: il prima delle parole, il loro essere fisico e oggettuale.

Con questo suo modo di vedere il mondo che l’ha reso figura unica e originale nel panorama dell’arte italiana, Emilio Isgrò, a cui il Centro Pecci per primo come museo ha dedicato nel 2008 una mostra personale, per oltre quarant’anni si è diviso sulla riflessione dell’essere e non essere, sui problemi del determinato e indeterminato, sulla potenza e l’impotenza dell’atto creativo. 

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2008年02月03日—05月11日
Dichiaro di essere Emilio Isgrò





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