Tempo reale
a cura di Laura Capuozzo, Alessandro Gallicchio, Margherita Nuti, Stefania Rinaldi, con il contributo di Matteo Innocenti
Quinto appuntamento del progetto TU35-Geografie dell'arte emergente in Toscana, dedicato agli artisti attivi sul territorio della provincia di Prato.
Nata da una serie di riflessioni intorno a fenomeni politici, economici e sociali che hanno investito la città in questi ultimi anni, la mostra è un’indagine sul fermento creativo pratese, alla scoperta del suo lato più nascosto, lontano dai cliché e dalle convenzioni dell’immaginario comune. Il declino dell’industria del tessile, la migrazione e il radicamento della comunità cinese, le tensioni sociali, un’identità urbana opposta alla geografia da cartolina tipica delle altre città toscane, Prato è davvero tutto questo? O meglio, Prato è solo questo?
“A guardar bene il telaio per una Prato contemporanea c’è già – dicono i curatori – e si contraddistingue per un’attitudine dinamica e per un desiderio di apertura. A Prato c’è una connessione con il mondo, e proprio i numerosi catalizzatori presenti nel suo territorio, oltre ad esprimere il desiderio di accogliere nuovi progetti e nuove proposte, creano ponti interessanti a livello internazionale”. Eterogeneità e dimensione internazionale, sono queste le parole chiave del presente di Prato, frammentato e difficile da descrivere, che i curatori cercano di mettere in scena sottolineando i caratteri emergenti del panorama artistico pratese rispetto a ciò che complessivamente sta avvenendo ed avverrà nell’immediato futuro nella città.
Opere di Gea Brown, Federica Gonnelli, Emma Grosbois e Chiara Bettazzi, Jacopo Jenna, Vanni Meozzi, Moallaseconda, Pattern Nostrum, Silvia Paci, Marco Smacchia, Lir Tasho, Virginia Tozzi, Massimiliano Turco, Virginia Zanetti.
Un progetto organizzato dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci con Officina Giovani di Prato per sondare, captare e indagare le energie creative che ci circondano, dando spazio a sperimentazione, trasversalità e commistione di discipline artistiche e linguaggi creativi, dall’arte visiva alla musica, dal cinema al video, dal multimedia al design.
La prima tappa del progetto TU35 è stata l’apertura di una open call pubblica per curatori toscani sotto i 35 anni, ma anche italiani e stranieri che hanno scelto la Toscana come luogo di produzione e lavoro. Nella ricognizione sono state coinvolte le dieci province toscane: Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena, per avere uno sguardo il più capillare possibile e per una mappatura completa ed eterogenea. Le mostre si sono tenute ad Officina Giovani, ex-Macelli Pubblici di Prato.
Il Centro Pecci ha ricevuto 45 candidature e sono stati selezionati 23 curatori e 2 collettivi: Alessandra Ammirati, Francesca Biagini, Filippo Bigagli Niccolò Bonechi, Laura Capuozzo, Antonella Catarsi, Annalisa Foglia, Federica Forti, Alessandro Gallicchio, Claudia Gennari, Alessia Lumini, Elena Magini, Stefania Margiacchi, Margherita Nuti, Gabriele Pantaleo, Gino Pisapia, Angelo Renna, Stefania Rinaldi, Chiara Ruberti, Matteo Teodori, Serena Trinchero, Saverio Verini, Špela Zidar e i collettivi ones. office – a non exhibition space e Trial Version. I curatori sono affiancati da 5 tutor: Giacomo Bazzani, Lorenzo Bruni, Pietro Gaglianò, Matteo Innocenti e Alessandra Poggianti.
In occasione della ricognizione TU35 – Geografie dell’arte emergente in Toscana è stato creato un blog sempre aggiornato e consultabile all’indirizzo tu-35.tumblr.com Un’attiva piattaforma online di ricerca, dove ogni singolo progetto espositivo viene raccontato nella sua preparazione, attraverso immagini, video, documenti, riflessioni, citazioni, ispirazioni. Un work in progress, sorta di diario di bordo, che coinvolgerà per tutta la durata del progetto i giovani curatori selezionati e che si concluderà con le immagini e i video documentativi di ogni singola mostra.
Piazza Macelli, 4, 59100 Prato PO, Italia
Orari
Dal mercoledì alla domenica
15.00-19.00
Biglietti
Ingresso gratuito
Opening
17 settembre 2015, h 18
Con il contributo di