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Old Man & the Gun

FILM



December 27—30, 2018

 (Usa, 2018; 93'; vers.orig.sott e vers.it) di David Lowery; con Robert Redford, Casey Affleck, Sissy Spacek e Tom Waits

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Ispirato alla storia vera di Forrest Tucker, un uomo che ha trascorso la sua vita tra rapine in banca ed evasioni dal carcere. Negli anni del suo crepuscolo, dalla sua temeraria fuga dalla prigione di San Quentin a settant'anni, fino a una scatenata serie di rapine senza precedenti, Forrest Tucker disorientò le autorità e impressionò il pubblico. Coinvolti in maniere diverse nella sua fuga, ci sono l'acuto e inflessibile investigatore John Hunt, che gli dà implacabilmente la caccia ma è allo stesso tempo affascinato dall'impegno non violento profuso da Forrest nel suo mestiere, e una donna, Jewel, che ama Forrest nonostante la professione che l'uomo si è scelto. 

 

"Robert Redford trova la porta chiusa. Sta per bussare. Poi di colpo ferma la mano. I suoi gesti restano sempre nella testa. Il modo in cui simula la pistola con le dita. Il suo saluto in La stangata. Per il suo addio allo schermo l’attore statunitense sembra ripercorrere tracce di tutta la su carriera in questo ottimo The Old Man & the Gun, terzo lungometraggio dietro la macchina da presa di David Lowery. Dove il regista riprende alcune tracce del suo secondo film, Ain’t Them Bodies Saint, dove i modelli di riferimento, nella vicenda dei due fuorilegge interpretati da Rooney Mara e Ben Foster, apparivano ancora quei gangster-movie a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, tra Gangster Story e I compari.  Stavolta, con Robert Redford che trascina in modo perentorio il film contrapposto a un altrettanto prodigioso Casey Affleck, il risultato è decisamente migliore. Il regista, anche sceneggiatore, si ispira a un articolo del New Yorker per raccontare la storia vera di Forrest Tucker, un ladro gentiluomo, che non minaccia e non ferisce mai nessuno. L’investigatore Hunt (Casey Affleck) inizia a dargli la caccia ma al tempo stesso è affascinato da lui. 

Un’ipnotica danza, che si manifesta anche nella scena del ballo di Hunt con la moglie, con musica di un piano e colonna sonora che richiamano le atmosfere della New Hollywood. In un cinema che lavora con abilità e autentica nostalgia sul Mito, che riattiva il passato attraverso ricordi, fotografie (quella di Tucker con la moglie e la figlia), e che ha un andamento lento, quasi contromano rispetto al genere di oggi, in cui un pezzo di carta racchiude già tracce della sua storia, le 16 evasioni dal carcere mostrate come flash, a partire da quella del 1936 da un riformatorio. Gli inseguimenti sembrano sovrapporsi sulle immagini di un cinema del passato, con le auto della polizia dietro quella di Tucker, il cofano che si apre, i soldi che escono. Oppure ancora il cinema on the road, il viaggio senza meta (i diversi spazi, tra cui Dallas e San Francisco, attraversati da Forrest nel 1981, anno in cui è ambientato The Old Man & the Gun) per cui i protagonisti non avevano più una casa e Redford trova provvisoriamente quella di Sissy Spacek con i cavalli, l’apparizione dell’attrice, fulminante come in Una storia vera di Lynch: il primo incontro è già il segno di tutto un film che spazia continuamente tra il desiderio e il rimpianto e che ha un fascino nascosto anche nel mettere in gioco il fuorilegge e l’investigatore. Nel loro incontro nel bagno di un locale, Lowery lascia interamente la scena ai due attori, sguardi e parole di un cinema perduto dove altre immagini si sovrappongono: quelle di Warren Oates in tv in Strada a doppia corsia di Monte Hellman, quella di Redford giovane in La caccia di Arthur Penn dove Forrest Tucker potrebbe essere l’incarnazione di Bubber Reeves, anche lui criminale evaso dal penitenziario che si combina anche con le identità di Sundance Kid di Butch Cassidy e il truffatore di strada Johnny Hooker di La stangata, entrambi diretti da George Roy Hill. Un congedo dal grande schermo sontuoso quello di Redford ma ha attorno anche un film che funziona alla grande". (Simone Emiliani, sentieriselvaggi.it)

 

Quando

giovedì 27 dicembre ore 17.00 - vers.orig.sott

venerdì 28 dicembre ore 18.30 - vers.it

sabato 29 dicembre ore 21.15 - vers.orig.sott

domenica 30 dicembre ore 18.30 - vers.it

 

Biglietti
Intero 6 euro
Ridotto 4,50 euro

 

Per informazioni sulla sala cinema e biglietti




Where
Cinema - Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, 59100 Prato PO, Italia


Quando

giovedì 27 dicembre ore 17.00 - vers.orig.sott

venerdì 28 dicembre ore 18.30 - vers.it

sabato 29 dicembre ore 21.15 - vers.orig.sott

domenica 30 dicembre ore 18.30 - vers.it

 

Biglietti
Intero 6 euro
Ridotto 4,50 euro

 

Per informazioni sulla sala cinema e biglietti



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