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John McEnroe - L'impero della perfezione | L'empire de la perfection

FILM



9—15 maggio 2019

(Fra, 2018; 91'; vers.orig.sott e vers.it) di Julien Faraut; documentario con John McEnroe, Ivan Lendl, Mathieu Amalric

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informazioni

Gil de Kermadec è stato un cineasta appassionato di tennis che aveva creato un metodo di osservazione delle posture dei tennisti con finalità didattiche. A un certo punto però decise di rinunciare alle riprese finalizzate allo scopo per seguire invece dal vero ciò che un campione faceva nel corso di una gara. Il soggetto prescelto fu John McEnroe.

 

"Peter Fleming, storico compagno di doppio di John McEnroe, disse: "la miglior squadra di doppio del mondo è John McEnroe con chiunque altro", sintesi icastica di cosa McEnroe sia stato per la storia del suo sport. L’uomo schivo, l’atleta refrattario agli allenamenti, il campione bizzoso sempre in lotta contro se stesso prima ancora che con chi è in campo al di là della rete, il talento capace di determinare un’era. Unico protagonista in un teatro, quello del torneo della Porte d'Auteuil, in cui gli avversari non sono che comparse (almeno finché non è Ivan Lendl a riprendersi il suo ruolo di comprimario). Questo era John McEnroe e questo mostra in modo intelligente e inusuale (accompagnato dalla puntuale e ironica voce narrante di Mathieu Amalric) il film di Farau

Ma McEnroe non è però l’unico protagonista di un film che ha ambizioni intellettuali ben più alte che non “solo” raccontare un grande campione. Lo è insieme a lui de Kermadec naturalmente e la creatività meticolosa e ostinata del suo cinema; lo sono i tecnici con cui lavorava, l’operatore nascosto nella fossa e minacciato dalle palle come dalle parole aggressive di McEnroe infastidito da quell’occhio indiscreto, l’indefesso fonico che implacabile, senza reagire agli attacchi diretti del tennista, continuava indomito a registrare i rimbalzi delle palline, il rumore delle strisciate delle suole sulla terra rossa, i colpi secchi delle corde in tensione, e poi ancora le sue lamentele, le richieste, i borbottamenti, il disappunto.

Come se volesse capire cosa passa davvero nella testa di quello scalpitante fenomeno e insieme sondare le potenzialità di un mezzo non esattamente “al suo posto”, la macchina da presa sta fissa su di lui. McEnroe è infatti come se giocasse contro un muro, incurante eppure infastidito da tutto, attentissimo nel costruire e gestire la tensione e la sua messa in scena, necessaria anche questa alla ricerca della perfezione. Perché in fondo è questo che rivela il cinema nel suo essere al contempo fuori luogo e profondamente immerso nella logica del gioco: e cioè che la messinscena della performance sportiva, in quanto gesto unico e irripetibile, non è pensata per essere riprodotta, ma è pur sempre perfezionabile con, attraverso, dentro la sua stessa narrazione." (Chiara Borroni, 'cineforum.it')

 

 

Quando

giovedì 9 ore 18.30 - vers.it

venerdì 10 ore 21.15  - vers.orig.sott

sabato 11 ore 11.00  - vers.orig.sott e ore 21.15 - vers.it

domenica 12 ore 18.20  - vers.it 

martedì 14 ore 16.30 - vers.orig.sott

mercoledì 15 ore 18.20  - vers.orig.sott e ore 21.30 - vers.it

 

Biglietti
Intero 6 euro
Ridotto 4,50 euro

 

Per informazioni sulla sala cinema e biglietti

 




Dove
Cinema - Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, Prato 


Quando

giovedì 9 ore 18.30 - vers.it

venerdì 10 ore 21.15  - vers.orig.sott

sabato 11 ore 11.00  - vers.orig.sott e ore 21.15 - vers.it

domenica 12 ore 18.20  - vers.it 

martedì 14 ore 16.30 - vers.orig.sott

mercoledì 15 ore 18.20  - vers.orig.sott e ore 21.30 - vers.it

 

Biglietti
Intero 6 euro
Ridotto 4,50 euro

 

Per informazioni sulla sala cinema e biglietti



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