Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente e per ricavare informazioni statistiche anonime delle visite alle pagine. Per maggiori informazioni consulta la nostra cookie policy
OK, ho capito

Il pugile del Duce

FILM



25—27 aprile 2017

(Ita, 2016; di Tony Saccucci; 65’)

DocuFilm

condividi



informazioni

Roma, 24 giugno 1928. Si sta per celebrare il match finale di pugilato per il titolo europeo. Per la prima volta a contenderselo sono due italiani, Mario Bosisio e Leone Jacovacci: ma fra i due c'è un'incolmabile differenza, perché Bosisio è bianco e Jacovacci, nato da padre romano e madre congolese, è mulatto. E il ventennio non è il momento adatto per essere un italiano di pelle scura. Basandosi sulla biografia Nero di Roma scritta da Mauro Valeri, che la discriminazione razziale in Italia la conosce avendo sposato una donna etiope ed essendo padre di un ragazzo mulatto, lo scrittore e docente di storia e filosofia Tony Saccucci esordisce alla regia documentaria con Il pugile del Duce, che di discutibile ha solo il titolo: infatti il Duce e il suo partito hanno fatto tutto il possibile per disconoscere Leone Jacovacci, nonostante fosse all'epoca il più forte di tutti, e quello più idoneo a rappresentare l'eccellenza italiana all'estero. Ma non era abbastanza bianco, e dunque gli fu negata a lungo la cittadinanza italiana (lui che era figlio di un romano doc), e non gli venne mai riconosciuta la vittoria di quel 24 giugno, al punto da troncare, nei cinegiornali dell'epoca, le sequenze finali del match che lo mostravano conquistare il titolo. C'è dunque una certa giustizia poetica nel fatto che oggi sia proprio l'Istituto Luce a produrre e distribuire Il pugile del Duce, e che Saccucci abbia attinto prevalentemente all'Archivio storico dell'ente nazionale per costruire questo documentario che unisce immagini di repertorio a riprese girate allo Stadio Flaminio, che fu teatro dell'affollatissimo incontro Bosisio-Jacovacci e ora appare desolatamente vuoto, perché il pugilato è stato soppiantato dal calcio come sport più seguito dagli italiani. Il filo rosso che collega passato e presente è la lunga intervista a Mauro Valeri che racconta
tutto ciò che ha appreso sulla vita di Jacovacci, attingendo a vecchie biografie e articoli di giornale ma anche a fonti più dirette come la figlia del campione. E le musiche originali di Alessandro Gwis e Riccardo Manzi creano un perfetto commento sincopato jazz alle immagini. Il pugile del Duce è una bella parabola sull'ottusità della discriminazione razziale, che colpisce non solo chi ne è vittima ma anche chi la perpetra, privandosi di una risorsa vincente. Di questi tempi l'insensatezza della storia di Jacovacci appare come un monito a non privarsi della ricchezza portata dalla diversità, tanto più se questa diversità anela con ogni sua fibra a fare parte integrante del nostro Paese. Il pugile del Duce ricostruisce anche un mondo di uomini con il braccio teso, riluttante a mettere neri e bianchi sullo stesso piano. E ci ricorda che tutto questo succedeva appena l'altroieri. (Paola Casella, mymovies.it)




Dove
Cinema - Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, Prato 


Orari

mar 25 apr H 21.15

mer 26 apr H 18.30

 

Ingresso

Intero € 6,00

Ridotto € 4,50

 

Abbonamento 10 ingressi € 45,00

vedi anche
Film
20 aprile— 3 maggio 2017
Personal Shopper


condividi