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Centro Pecci Cinema - quattro rassegne per raccontare la fine del mondo

October 22, 2016



Con la riapertura il Centro Pecci è anche cinema. "Spazio presente" e "Orizzonti" sono le prime due rassegne per raccontare La fine del mondo: più di quindici film per riflettere sul presente che stiamo vivendo e sul futuro che potremmo immaginare.

Luca Barni, curatore della sezione cinema, ci guida alla scoperta del programma.

 

Quante accezioni può avere un’espressione come “La fine del mondo”, che è il titolo della mostra di riapertura del Centro Pecci? Molte e molto diverse tra loro. In primis, non possiamo che pensare a scenari apocalittici, futuristici e futuribili di cui si è sempre parlato e su cui l’uomo si è sempre interrogato. Ma “la fine del mondo” può rimandare anche a modi di dire colloquiali che utilizziamo quando ci sentiamo incapaci a capire il nuovo ed il diverso con il quale sempre più spesso ci imbattiamo. La società in cui viviamo, in pieno terzo millennio, è una società che dà all’uomo molte meno certezze rispetto a solo pochi decenni fa. Le ideologie sono definitivamente implose su se stesse, le religioni monoteiste sempre più in crisi e il Capitalismo si è rivelato pieno di contraddizioni quanto a creazione di benessere per i popoli. Infine, “la fine del mondo” richiama anche ad una simpatica esclamazione che usiamo tutti di fronte alla bellezza, ad una bellezza disarmante, sublime, senza dimenticare “la fine del mondo” come lontananza, come contemplazione di mondi lontani, luoghi ancestrali che non riusciamo neanche quasi ad immaginare, tanto ci sono distanti culturalmente. Con i film selezionati per la programmazione, cercheremo, da un lato, di farci un po' di luce per capire cosa sta accadendo nella contemporaneità (le rassegne di “Spazio Presente”) e guarderemo all’uomo di fronte alla natura e al tempo (“Spazio Presente. Natura: Sublime e Violenza”), all’uomo in relazione alla società che sta vivendo e alla sua volontà di costruire un mondo migliore, con maggiori diritti e possibilità, nel tentativo di mantenere un legame con la storia, la cultura e la tradizione (“Spazio Presente. Storia e Denuncia” e “Spazio Presente. Identità/Diversità), osservando anche le periferie del mondo, ovvero quei luoghi e quelle società che oggi sembrano tagliati fuori dalla storia e dal cambiamento (“Spazio Presente. Periferie”). D’altro lato, la nostra intenzione sarà anche quella di indagare (le rassegne di “Orizzonti”) il rapporto sempre più stretto che l’uomo negli ultimi decenni ha avuto col progresso tecnologico, con la realtà virtuale e l’intelligenza artificiale, in un legame ormai indissolubile tra presente e futuro (“Orizzonti. Prospettive Cyberpunk”, con la “Sezione Anime”, dedicata ai film d’animazione giapponesi sul tema), non potendo esimerci, infine, dall’immaginare mondi futuri, fantascientifici, meravigliosi o minacciosi (la sotto rassegna “Orizzonti. Futuri Distopici”), che popolano da sempre le nostre fantasie e i nostri sogni.

Il tutto sarà ovviamente all’insegna della bellezza, una bellezza che sarà la “fine del mondo”.

 

Luca Barni