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Dancer

Per problemi tecnici le proiezioni di oggi 26 febbraio sono annullate

FILM



March 20—21, 2018

di Steven Cantor; (Gbr-Rus-Ucr-Usa, 2016; 85'; v.o. sott. it.)

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"Se provate a digitare il nome di Sergei Polunin su Google, scoprirete un ventaglio di titoli rocamboleschi: "Il bad boy della danza lascia il Royal Ballet", "L'enfant terrible del balletto classico confessa i suoi problemi con la droga". Dotato di un carisma e una prestanza che tolgono il fiato, Sergei Polunin ha preso d'assalto il mondo della danza ed è diventato il più giovane primo ballerino nella storia della celebre istituzione inglese. Poi a ventidue anni e all'apice della sua gloria, se n'è andato sbattendo (forte) la porta. Stella che brilla di mille fuochi, il ballerino ucraino ha infilato il declino a suon di scacchi personali e professionali, di storie e capricci, di tatuaggi troppo visibili in scena e calzamaglie troppo strette per la sua immaginazione.

Questa è l'immagine fabbricata dalla stampa nei mesi che hanno condotto nel gennaio del 2012 alla sua diserzione-choc dal Royal Ballet di Londra. 

 

Dancer, il documentario di Steven Cantor, corregge il ritratto, disegnandone uno complesso e profondo, distante dall'artista scomodo e imprevedibile che se ne fotte di tutti dei tabloid inglesi. La sua voce è delicata, le sue parole pesate, la sua emozione reale, quanto la vita che lo ha spinto sull'orlo dell'autodistruzione, volgendo il talento in fardello, il corpo in prigione. Come insegna Scarpette rosse, il melodramma visionario di Powell e Pressburger, di danza qualche volta si 'muore'. 

Nato nelle brume della città di Cherson nel sud dell'Ucraina, Sergei supera povertà, solitudine, prove e audizioni per diventare a soli diciannove anni la stella più luminosa del Royal Ballet. Comparato a Rudolf Nureyev, i suoi spettacoli registrano il tutto esaurito, le sue performance il plauso del pubblico e della critica. Tutto lascia pensare a una vera favola ma la favola è drammatica. Perché la virtuosità chiede sempre il conto. Figlio amato di una famiglia modesta ma ostinata a emanciparlo dal crepuscolo permanente di Cherson, Sergei cresce lontano dai suoi cari che abbandonano il proprio Paese in cerca di un lavoro che possa alimentare il sogno del loro ragazzo. La diaspora che conduce altrove padre, madre e nonna, scarica sulle spalle dell'adolescente una responsabilità mai smaltita" (Marzia Gandolfi, mymovies.it).

 

Quando

martedì 27 febbraio ore 18.30 e 21.25

mercoledì 28 febbraio ore 18.30

 

Ingresso

Intero € 6

Ridotto € 4,50

 

Per informazioni sulla sala cinema e biglietti




Where
Cinema - Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, 59100 Prato PO, Italia


Quando

martedì 27 febbraio ore 18.30 e 21.25

mercoledì 28 febbraio ore 18.30

 

Ingresso

Intero € 6

Ridotto € 4,50

 

Per informazioni sulla sala cinema e biglietti



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